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giovedì 29 settembre 2011

Fontana del Nettuno - Bologna

La fontana del Nettuno
La fontana del Nettuno è una fontana monumentale che si trova a Bologna in piazza Nettuno (adiacente a Piazza Maggiore). Per via delle dimensioni della statua, i bolognesi la chiamano familiarmente "il Gigante" (al Żigànt in dialetto bolognese).

La statua fu promossa dal Cardinale Legato di Bologna Carlo Borromeo, il quale volle risistemare l'area di Piazza Maggiore, con l'aiuto del vescovo Pier Donato Cesi.

Essa avrebbe dovuto simboleggiare il felice governo del neo eletto papa, e zio materno di Borromeo, Pio IV.

L'opera fu progettata dall'architetto e pittore palermitano Tommaso Laureti nel 1563 e venne sormontata dalla imponente statua in bronzo del dio Nettuno dello scultore fiammingo manierista Jean de Boulogne da Douai, detto il Giambologna, desideroso di rifarsi dopo la sconfitta al concorso per la Fontana del Nettuno di Piazza della Signoria a Firenze.

Per la costruzione della fontana (terminata nel 1565) fu abbattuto un intero isolato e la spesa fu ripartita tra le case e le botteghe adiacenti. La statua del dio Nettuno venne collocata esattamente nel punto di intersezione tra il cardo e il decumano, le antiche vie di età romana, che determinavano il centro dell'area urbana.

L'alimentazione idrica della fontana avvenne con la costruzione dell'opera di captazione dei bagni di Mario (cisterna sotterranea con decori rinascimentali, oggi assai deteriorati) e potenziata ristrutturando l'antica fonte Remonda (che è ancora funzionante e si trova sotto il convento di San Michele in Bosco) e convogliando le sue acque verso la piazza.

Obelisco di Urbino


L'Obelisco di Urbino è uno dei dodici obelischi egizi originali in Italia. Si trova in piazza Rinascimento, di fronte al lato orientale del Palazzo Ducale e davanti alla chiesa di San Domenico.

L'obelisco, formato da quattro blocchi sovrapposti, è di dimensioni piccole e risale all'epoca di Hofra o Apries (ventiseiesima dinastia, 558-568 a.C.). Proviene probabilmente dal Tempio di Iside al Campo Marzio a Roma e arrivò a Urbino nel 1737, a celebrazione del pontificato di Clemente XI e il rinnovamento nel tessuto urbano voluto dalla famiglia Albani.