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mercoledì 19 ottobre 2011

Villa Adriana di Tivoli


Adriano detestava l'affollamento, la promiscuità, gli intrighi e il caos di Roma, dove risiedette il meno possibile. La costruzione della villa tiburtina iniziò l'anno successivo alla sua ascesa all'impero, e lo accompagnò per il resto della sua esistenza.

Amante del bello, Adriano era appassionato di architettura ed intervenne direttamente nel disegno e nella progettazione degli edifici (manifestando una particolare predilezione per gli edifici a cupola), tanto che della villa non conosciamo gli architetti, mentre sappiamo che egli ne curò personalmente la progettazione e che pretendeva gli fossero sottoposti anche i problemi particolari della realizzazione e dell'ornamentazione. Scelse quindi con particolare cura, tanto per cominciare, il sito della nuova residenza imperiale: fuori dal caos di Roma, ma lontano solo 17 miglia romane dalla città, tra la via Prenestina e la via Tiburtina, sul vasto pianoro salubre che si estende ai piedi dei monti Tiburtini, ben drenato e ricco (ancor oggi) di cave di materiali da costruzione come travertino, pozzolana e tufo, verso il quale convergevano all'epoca ben quattro acquedotti (Anio Vetus, Anio Novus, Aqua Marcia e Aqua Claudia).

E’ un capolavoro che riunisce le più alte forme di espressione dell'essenza culturale dell'antico Mondo Mediterraneo. Lo studio dei monumenti di Villa Adriana ha giocato un ruolo cruciale nella riscoperta degli elementi dell'architettura classica per gli umanisti cinquecenteschi. Essa ha inoltre profondamente influenzato numerosi architetti e disegnatori del XIX e XX secolo..

 
L'Imperatore Adriano
Qui, tra le molte ville rustiche che fin dall'età repubblicana erano sorte fra Roma e Tivoli, ne esisteva già una costruita nel periodo Sillano, ingrandita da Giulio Cesare, pervenuta all'epoca in proprietà della moglie di Adriano, Vibia Sabina, che proveniva da una famiglia di antica nobiltà italica. Fu questo il primo nucleo della villa, incorporato poi nel Palazzo imperiale.

Lo studio del sistema di canalizzazione e delle fognature sembra indicare che la progettazione del complesso sia stata unitaria, anche se dai bolli laterizi ritrovati in circa metà degli edifici emergono tre fasi di costruzione particolarmente attive tra il 118 e il 121, il 125 e il 128 e il 134-138.

La complessità della residenza rappresentò la complessità della sua personalità, la magnificenza delle costruzioni la sua idea orientalizzante dell'immagine dell'imperatore nel suo tempo

Basilica dei Santi Giovanni e Paolo

La Basilica dei Santi Giovanni e Paolo (detta San Zanipolo in dialetto veneziano) è uno degli edifici medievali religiosi più imponenti di Venezia, assieme alla Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari. Viene considerata il pantheon di Venezia a causa del gran numero di dogi veneziani e altre importanti personaggi che vi sono stati sepolti a partire dal Duecento. Sorge nell'omonimo campo, nel sestiere di Castello.

Castello di Melfi

Il castello di Melfi è un monumento della Basilicata di proprietà dello Stato Italiano, tra i più importanti castelli medievali del sud Italia. La sua fondazione, almeno dagli elementi ancora visibili, risale al periodo normanno e ha subito notevoli modifiche nel corso del tempo, soprattutto in epoca angioina e aragonese.

Rocca dei Rossi (San Secondo)

La Rocca dei Rossi è un castello che si trova a San Secondo Parmense nella provincia di Parma. Fu costruita da Beltramdo Rossi intorno al 1385. Nata come rocca eretta a difesa dei propri domini, in seguito viene trasformata in palazzo sontuoso dopo importanti matrimoni stretti con famiglie nobili, quali gli Sforza, i Medici e i Gonzaga.